La fortuna di possedere un angolo di verde o piccolo terrazzo per connetterci con madre natura, è diventato oggi un tema molto sentito, tanto da essere considerato quasi cultura.
L’oriente è sicuramente d’ispirazione per noi occidentali in fatto di giardini.
Gli antichi maestri, sottolineavano l’importanza di riprodurre nei giardini, la natura rappresentandola nei suoi vari aspetti.
Quanto più amiamo la natura, tanto più vorremmo circondarci di fiori e piante.
I giardini Feng Shui dovrebbero essere progettati in modo da essere in perfetta armonia e simbiosi con l’uomo.
Il Qi deve confluire liberamente e agevolmente.
Nel giardino non devono mancare rocce, vialetti, acqua, il profumo e i colori di fiori e piante, possono rafforzare e incanalare Il Qi.
Da queste osservazioni possiamo dedurre che il giardino Feng Shui non ha niente a che vedere con i “nostri” spazi verdi, il più delle volte monotoni, ripetitivi e spesso improvvisati.
Ogni pianta, fiore, roccia o viale deve essere progettato secondo il principio di armonia ed equilibrio, il drago, la fenice, sono gli animali che giocano un ruolo decisivo nei giardini orientali, poi vengono tigre, tartaruga e serpente. Ognuno di essi è collegato agli elementi acqua, fuoco, terra, legno, metallo.
Ogni pianta o elemento vegetale sono secondo il Feng Shui elementi
vivi, ognuno con un potenziale energetico differente, possiamo quindi utilizzarle/i per valorizzare aspetti e qualità, ma anche come rimedio/riequilibrio degli elementi.
Alcuni esempi: Fertilità, albicocco, ciliegio e melograno; bellezza, rosa e glicine; ricchezza, peonia; longevità, pino, pero.